I culti distruttivi e
la manipolazione mentale
di Patrizia Santovecchi
La relazione può divenire manipolazione e il rischio della manipolazione aumenta quanto più ci si allontana da una «relazione naturale». Tra le comunità a sfondo religioso si collocano anche i culti distruttivi: si pongono a servizio di utopie/illusioni, dichiarano di creare un uomo nuovo (= migliore), un uomo piegato a visioni di vita «altre».
Dietro tali operazioni spesso si intravede il fanatismo di alcuni, come diceva Goethe: «I fanatici imprimono il timbro dello spirito su menzogne e insanie, e chi manca di pietra di paragone le prende per oro colato». In Italia ci sono almeno 1000 culti distruttivi, che si moltiplicano per scissioni e diramazioni, ma purtroppo non si sa quanti sono i «figli di un Dio tiranno», per riprendere il titolo felice di uno scritto a quattro mani di C. Bini e P. Santovecchi.
L’intento dell’autrice in questo volume è di illustrare le tecniche di persuasione (dal lavaggio del cervello agli altri procedimenti condizionanti), soffermarsi sulle «utopie» (dalle società perfette alle fantasie patologiche di impostori e fanatici), descrivere i «culti distruttivi» celati dietro la libertà di fede e di associazione, illustrare come si procede al controllo mentale degli adepti.
I leader di culti distruttivi raccolgono a piene mani tra le insicurezze e le fragilità, tra le necessità e le paure di una società allo sbando. A quanti ricercano significati e risposte essi offrono la possibilità, falsa, di uscire da uno stato di «disperazione spirituale», li legano a forme pericolose di desiderio religioso, che si esprime in militanza stretta e fanatismo apocalittico.
EDB, Bologna, 2004, € 10,10